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mercoledì 8 giugno 2016

AMMINISTRATIVE: PER I BALLOTTAGGI I CANDIDATI PUNTANO SUL PERSONAL BRANDING

Per raccogliere voti non basta metterci la faccia, i candidati a caccia di attributi ed etichette


Milano, 8 giugno 2016 – Il primo turno elettorale delle amministrative 2016 è passato, e come previsto in quasi tutti i comuni si attende l'esito dei ballottaggi. La domanda a questo punto sorge spontanea: 'Come riuscire a emergere? Cosa determinerà la vittoria o la sconfitta?'. Solo a Milano erano 9 gli aspiranti sindaco con 15 liste collegate e 60 candidati alla presidenza dei 9 Municipi della Città Metropolitana, con rispettive liste, per un totale di ben 3586 persone. Sebbene la partita meneghina adesso si gioghi tra i due principali candidati il primo del centrosinistra e il secondo del centrodestra, rispettivamente Giuseppe Sala e Stefano Parisi, rimane necessario imporsi e definire in modo chiaro chi sono e perché sceglierli.

 

"È questa la prima ragione per cui un personaggio politico dovrebbe necessariamente creare una strategia di personal branding -  sostiene Gianluca Lo Stimolo, CEO e fondatore di Stand Out, prima agenzia di personal branding italiana  - È cambiato il modo di comunicare, oggi non basta rendersi visibili. Per garantirsi un futuro professionale è necessario trasformarsi in 'celebrità' del proprio settore, in questo caso partito politico, anche se si parla di piccolissime nicchie. Ma per raggiungere l'obiettivo è necessario seguire un percorso preciso". Se queste sono logiche comunicative generalmente applicate alle aziende e agli imprenditori, appare evidente che anche la politica ha bisogno di utilizzare le stesse tecniche che un qualsiasi brand utilizza per differenziarsi.

 

La regola è: un brand un volto. Se pensiamo al passato, ai leader italiani, più o meno discussi, ci si rende facilmente conto di come Berlusconi, ad esempio, o Salvini, e ancora Matteo Renzi abbiano applicato egregiamente e fedelmente logiche di marketing alla loro persona. "Tornando a Milano, la campagna di Pisapia fu portata avanti con lo stesso schema: nuovo volto, nuovo attributo, nuovo colore di riferimento mai usato in politica, e poi nuovi messaggi.  Un politico deve rendersi prima di tutto candidabile e poi eleggibile.  In politica quindi, come nelle strategie di personal branding, il concetto dell'attributo è fondamentale: è necessario trovare un superlativo relativo o assoluto che distingue la persona, il brand, dalla massa. Qual è l'attributo rilevante per il problema che ho deciso di affrontare? Sono il più umano, il più competente o il più determinato?" continua Lo Stimolo.

Qual è una strategia vincente di personal branding in politica? "L'errore che fanno le persone che si approcciano alla politica è pensare di fare ciò che hanno sempre visto fare, si concentrano cioè sugli strumenti e non sulla strategia. Il successo inteso come valore sociale è direttamente proporzionale al livello di specializzazione e percezione all'interno di una comunità. Fare personal branding è prima di qualsiasi altra cosa una scelta di coerenza costante. Ecco perché in Italia non è una pratica tanto comune", conclude Lo Stimolo.

Ecco di seguito riassunti i 4 passi iniziali:

Brand: associare un volto a una caratteristica. Ovvero un'etichetta: "Etichettare è l'unico modo che una persona ha per identificarne un'altra, attribuendole una caratteristica o una competenza".

Attributo: distinguersi dai competitor: "Ognuno di noi ha un attributo che è più forte di altri. E solitamente il punto di partenza per sviluppare un brand personale è proprio quello".

Argomento: scegliere un tema su cui puntare, essere in grado di cavalcarlo e offrire una soluzione realmente innovativa e soprattutto realizzabile.

Metodo: definire gli step necessari per realizzare la soluzione che rappresentino in maniera inequivocabile la propria posizione politica. "Tutti hanno un metodo per fare le cose, solo che non ne sono consapevoli e li seguono senza saperlo".

Non è un caso quindi che i dati di settore raccolti da Google Trend dimostrino che dal 2008 al 2015 le ricerche online intorno ai servizi di personal branding sono cresciute del 628% a livello mondiale (da circa 3.500 al mese nel dicembre 2007 a oltre 22.000 mese nel gennaio 2015) e del 13,6% in Italia. E che nel solo 2014 Google Trend quantifica a livello mondiale 135.000 ricerche al mese sulla parola branding e 22.000 al mese sul termine personal branding.

STAND OUT (www.standout.agency) è la prima società europea specializzata in servizi integrati di personal branding. Grazie a un percorso preciso come l'ufficio stampa strategico, la pubblicazione del tuo libro, la creazione del tuo sito/blog, il coordinamento dei profili social, STAND OUT ti garantisce il miglior posizionamento nel tuo mercato di riferimento. Prima agenzia in Italia ad applicare i concetti e le strategie di branding alle persone e alle aziende, anche di piccole dimensioni, offre servizi di marketing integrato, ufficio stampa, organizzazione di eventi, ghost writing ed è anche casa editrice specializzata in biografie imprenditoriali e istant book su argomenti innovativi. I professionisti di STAND OUT hanno alle spalle significative esperienze in aziende del settore comunicazione e della formazione personale e professionale.





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