CorrieredelWeb.it Arredo&Design Arte&Cultura Cinema&Teatro Eco-Sostenibilità Editoria Fiere&Sagre Formazione&Lavoro Fotografia


IltuoComunicatoStampa ICTechnology Marketing&Comunicazione MilanoNotizie Mostre Musica Normativa TuttoDonna Salute Turismo




Cerca nel blog

martedì 15 settembre 2015

Amnesty accusa l'Ungheria: rifugiati bloccati con la forza, criminalizzati dalla legge


Chiudendo i suoi confini ai rifugiati e accogliendo coloro che fuggono dalla guerra e dalla persecuzione con filo spinato, soldati e nuove drastiche leggi, l'Ungheria sta mostrando il volto truce della caotica e inefficace risposta dell'Europa alla crescente crisi dei rifugiati.

È quanto ha dichiarato Amnesty International, che ha inviato una squadra di ricercatori al confine tra Serbia e Ungheria, dove soldati, poliziotti anti-sommossa, cani ed elicotteri stanno pattugliando la barriera di filo spinato appena completata.

Sulla base delle nuove leggi entrate in vigore oggi, 15 settembre, i rifugiati che tentano di varcare la frontiera possono essere sanzionati con periodi di carcere da uno a tre anni.

"Per i rifugiati scappati dalle terribili situazioni delle zone di conflitto, essere accolti con tale dispiego intimidatorio di forza militare è scioccante. L'Ungheria si sta comportando in modo irresponsabile di fronte a persone già traumatizzate dalla guerra e dalla violenza" – ha dichiarato Gauri van Gulik, vicedirettrice per l'Europa di Amnesty International.

"Con altre migliaia di persone in viaggio verso l'Ungheria, questo modo di 'sollevare il ponte levatoio' non farà altro che favorire viaggi disperati e pericolosi" – ha aggiunto van Gulik.

I ricercatori di Amnesty International hanno osservato centinaia di rifugiati correre verso un posto di controllo nella vana speranza che fosse ancora aperto e un gruppo di giovani siriani scorrere disperatamente il filo spinato per scoprire se vi fosse un varco attraverso il quale passare.

"Il filo spinato e le leggi draconiane non sono una soluzione. Siamo di fronte a persone che cercano salvezza. L'unica soluzione è che Ungheria e Unione europea inizino a rispettare i loro obblighi internazionali, mostrino solidarietà e assicurino ai richiedenti asilo un ordinato e regolare accesso al territorio e alla procedura d'asilo. E invece, l'Unione europea è paralizzata e l'Ungheria ha preso la direzione sbagliata" – ha sottolineato van Gulik.

Lungo la frontiera con la Serbia, le autorità di Budapest hanno allestito nuove zone di transito dove i rifugiati saranno trattenuti e identificati. Secondo le norme appena entrate in vigore, queste zone non sono considerate territorio ungherese.

La detenzione di migranti e rifugiati dovrebbe sempre essere una misura estrema, ha precisato Amnesty International, che si oppone alla criminalizzazione per motivi d'ingresso o uscita irregolare, una misura di controllo dei confini giudicata sproporzionata. L'ingresso irregolare dovrebbe piuttosto essere un illecito amministrativo.

Inoltre, poiché l'Ungheria ora considera la Serbia un paese terzo di transito "sicuro", Amnesty International teme che la maggior parte dei rifugiati in stato di detenzione nelle zone di transito si vedranno immediatamente bocciata la domanda d'asilo, in massa e senza esame individuale, e saranno respinti in Serbia.

Le nuove leggi ungheresi prevedono che chi ha avuto la domanda d'asilo bocciata possa presentare ricorso entro tre giorni. Amnesty International valuta questo periodo di tempo estremamente corto, considerata anche la difficoltà di usufruire di assistenza legale nelle zone di transito, che sono luoghi chiusi.
Infine, desta preoccupazione il fatto che le nuove leggi prevedano da uno a cinque anni di carcere per chiunque aiuti migranti e rifugiati ad attraversare la frontiera.                                                          
Roma, 15 settembre 2015

Un'Unione di protezione: l'Agenda di Amnesty International per la protezione dei rifugiati in Europa
http://www.amnestysolidale.it/download/agenda.pdf

Appello "Canali di accesso sicuri all'Unione europea"
http://appelli.amnesty.it/rifugiati-canali-sicuri/


Nessun commento:

Disclaimer

Protected by Copyscape


Il CorrieredelWeb.it è un periodico telematico nato sul finire dell’Anno Duemila su iniziativa di Andrea Pietrarota, sociologo della comunicazione, public reporter e giornalista pubblicista, insignito dell’onorificenza del titolo di Cavaliere al merito della Repubblica Italiana.

Il magazine non ha fini di lucro e i contenuti vengono prodotti al di fuori delle tradizionali Industrie dell'Editoria o dell'Intrattenimento, coinvolgendo ogni settore della Società dell'Informazione, fino a giungere agli stessi utilizzatori di Internet, che così divengono contemporaneamente produttori e fruitori delle informazioni diffuse in Rete.

Da qui l’ambizione ad essere una piena espressione dell'Art. 21 della Costituzione Italiana.

Il CorrieredelWeb.it oggi è un allegato della Testata Registrata AlternativaSostenibile.it iscritta al n. 1088 del Registro della Stampa del Tribunale di Lecce il 15/04/2011 (Direttore Responsabile: Andrea Pietrarota).

Tuttavia, non avendo una periodicità predefinita non è da considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 07/03/2001.

L’autore non ha alcuna responsabilità per quanto riguarda qualità e correttezza dei contenuti inseriti da terze persone, ma si riserva la facoltà di rimuovere prontamente contenuti protetti da copyright o ritenuti offensivi, lesivi o contrari al buon costume.

Le immagini e foto pubblicate sono in larga parte strettamente collegate agli argomenti e alle istituzioni o imprese di cui si scrive.

Alcune fotografie possono provenire da Internet, e quindi essere state valutate di pubblico dominio.

Eventuali detentori di diritti d'autore non avranno che da segnalarlo via email alla redazione, che provvederà all'immediata rimozione oppure alla citazione della fonte, a seconda di quanto richiesto.

Per contattare la redazione basta scrivere un messaggio nell'apposito modulo di contatto, posizionato in fondo a questa pagina.

Modulo di contatto

Nome

Email *

Messaggio *