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giovedì 26 giugno 2014

Mons. Dal Covolo, al Volto Santo la lectio magistralis su Povertà e Ricchezza

Tempio del Volto Santo di Napoli, lectio magistralis con Mons. Enrico Dal Covolo, Rettore della Pontificia Università Lateranense, sul tema della povertà e ricchezza in San Basilio di Cesarea, Vescovo e Dottore della Chiesa, vissuto nel IV secolo in Grecia. L’evento è organizzato da Lectura Patrum Neapolitana, l’associazione culturale fondata dalle Piccole Ancelle di Cristo RE che fa della divulgazione del pensiero dei Padri della Chiesa la sua missione.
Mons. Enrico Dal CovoloMons. Enrico Dal Covolo, Rettore PUL
Testo integrale dell’articolo apparso su La Voce del Santo il 18 febbraio 2014
Pubblico delle grandi occasioni, nella serata di sabato 15 febbraio al Tempio del Volto Santo, per l’evento clou dell’anno accademico di Lectura Patrum Neapolitana, l’associazione culturale fondata dalle Piccole Ancelle di Cristo RE che fa della divulgazione del pensiero dei Padri della Chiesa la sua missione.
Il meeting, il terzo del ciclo di lezioni dell’anno 2013/2014, ha visto dissertare S. E. Mons. Enrico Dal Covolo, Vescovo di Eraclea e Rettore Magnifico della Pontificia Università Lateranense, sul tema della povertà e ricchezza in San Basilio di Cesarea: un Vescovo e Dottore della Chiesa, vissuto nel IV secolo in Grecia, che ha un posto di grande importanza nella storia della Chiesa, in particolare per la sua lotta contro l’arianesimo, ed è uno dei capisaldi della Patristica.
Prendendo spunto dal volume oggetto della consueta lettura e presentazione – una raccolta di testi di questo grande Padre della Chiesa greco, scritta dal prof. Luigi Franco Pizzolato ed edita, nel 2013, dalle Paoline, dal titolo “La cura del povero e l’onore della ricchezza” – Mons. Dal Covolo ha trattato sul rapporto tra povertà e ricchezza. L’aire della lectio è stata la corposa introduzione del volume (ben 130 pagine), ed in particolare dall’articolazione dei paragrafi della stessa – tra gli altri: il comunismo dei beni in Basilio, come nasce la ricchezza, la logica del dono, un programma di persuasione alla carità, et alii; partendo dai quali, l’accademico ha iniziato il suo intervento, tentando subito di ‘collocare’ Basilio nell’ambito del rapporto ricchezza-povertà. “La definizione della posizione di Basilio di fronte alla ricchezza – ha detto il prelato riprendendo il pensiero del curatore del testo, Pizzolato – ha dato luogo a diverse interpretazioni: una più radicale, di un comunismo cristiano; e l’altra, più moderata, di un buon uso delle ricchezze. Due linee esegetiche che, fin dai primi tre secoli cristiani, hanno guidato l’interpretazione dell’episodio sinottico del giovane ricco.
Dal Covolo ha, poi, spiegato come si tratti di due tipi di approccio alla pericope del “giovane ricco” presente nei Vangeli di Marco, Matteo e Luca, chiarendo come gli stessi non siano incompatibili e mostrando come  “da una parte prevale la prospettiva ascetica, carismatica, escatologica: cioè nella tensione verso la città celeste tutto l’interesse è riservato alla sequela povera di Gesù e alla rinuncia radicale ai beni del mondo; e, dall’altra, si impone una prospettiva sociologica-caritativa: che incardina l’esegesi del brano nella questione dell’uso delle ricchezze e nell’imperativo etico della condivisione dei beni”. L’accademico ha, poi, sottolineato l’assenza di un’uniformità nell’atteggiamento di Basilio verso la ricchezza, mettendo in luce come “la linea prevalente sia quella ascetica, che enfatizza i rischi della ricchezza, ed invita il fedele a spogliarsi di essa per farne parte ai poveri e seguire Gesù”. Il Vescovo ha concluso il suo intervento, ricordando le parole di Benedetto XVI sull’argomento: pronunciate in occasione di una sua catechesi su San Basilio, risalente all’agosto del 2007, nella quale il Papa emerito sottolineava come “questo Padre di un tempo lontano parla anche a noi e ci dice cose importanti sulla responsabilità sociale; questo è un tempo nel quale, in un mondo globalizzato, anche i popoli geograficamente distanti sono realmente il nostro prossimo”.
Il simposio è stato moderato dal prof. Antonio Vincenzo Nazzaro che, nell’introduzione, ha rimarcato i motivi che hanno portato alla scelta di questo testo nella XXXIV edizione di Lectura Patrum, tra i quali l’appuntamento di quest’anno, nei giorni dall’8 al 10 maggio all’Agostiniano, della giornata di studio è “Ricchezza e povertà”. L’incontro si è concluso con il consueto dibattito nel corso del quale Dal Covolo, sulla base delle riflessione degli qualificati uditori – in sala tra l’altro, la prof.ssa Teresa Piscitelli, il prof. Parente, il prof. Marco Corcione - ha passato in rassegna il pensiero di altri illustri Padri della Chiesa sull’argomento, dimostrando come il problema del rapporto tra ricchezza e fede cristiana si è presentato molto presto alla chiese delle origini, già con Clemente di Alessandria.
Positivo il bilancio per la Congregazione delle Piccole Ancelle di Cristo Re che, presente alla lezione con la Madre Generale suor Maria Luisa Orgiani, la madre emerita suor Antonietta Tuccillo, oltre ad uno stuolo di religiose, per bocca della segretaria suor Leonia Buono, ne hanno apprezzato l’importanza e l’arricchimento spirituale. “E’ un tema di grande attualità e interesse – ha dichiarato la religiosa - Sorprende come gli interrogativi di persone che hanno vissuto tanti secoli prima di noi siano ancora attuali e, in gran parte, ancora aperti. Molto arricchenti, inoltre, sono stati anche gli spunti di riflessione che sono venuti nel forum dopo la lectio.  Ringraziamo il Vescovo che ci ha donato questa lezione di alta teologia mostrandoci come non esistano ricette precostituite ma il rinvio alla propria coscienza”.

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