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giovedì 31 ottobre 2013

Testanera Hair Factor - Segui X Factor con Testanera e consiglia la tua star preferita!

Testanera è Official Hair Stylist della settima edizione di X Factor Italia, programma di punta del panorama televisivo e musicale italiano, in onda dal 24 ottobre 2013 su Sky1.

Testanera, marchio specializzato nell’hair care e da anni riconosciuto tra i più importanti e competenti del settore, ha scelto un luogo di richiamo come quello di X Factor 7 per approfondire il tema dell’hair style insieme agli appassionati di questo argomento e ai fan del programma.

Esiste in Italia una grande comunità di persone che si interessano in modo spontaneo all’hair style e che seguono influencer, esperti e professionisti del settore sia nei canali online sia nelle riviste dedicate.
Testanera riconosce l’esistenza di questo gruppo di appassionati e vuole valorizzarne le competenze in una community organizzata e costruita intorno a loro.
L’obiettivo è incoraggiare la discussione e il confronto sul tema dell’hair style tra gli esponenti della community e individuare le persone più competenti che possono diventare dei veri e propri trend setter sull’argomento.

A questo scopo è stata creata Testanera Hair Factor, un’applicazione Facebook accessibile dalla pagina di Testanera che favorisce lo scambio di opinioni tra i membri della community riguardo le scelte, in tema di capelli, dei protagonisti di X Factor 7.

Attraverso l’applicazione, i membri della community di Testanera Hair Factor partecipano ad un contest online per diventare il nuovo HAIR BLOGGER di TESTANERA inviato alla finale di X Factor.

I partecipanti si sfideranno a colpi di consigli per il proprio cantante preferito: i consigli più votati saranno scelti dai giudici di Testanera Hair Factor e i vincitori di ogni settimana si disputeranno il titolo di Next Italian Hair Talent.

Il contest avrà durata parallela al programma televisivo X Factor, dal 24 ottobre al 5 dicembre 2013. I consigli dei partecipanti saranno valutati da una giuria di professionisti del mondo fashion, makeup e hair style.

Testanera ha voluto Alessandra Airò di “Little Snob Thing”, esperta di moda e lifestyle; al suo fianco Giuliana Arcarese in arte “MakeupDelight”, youtuber esperta di makeup, e Federica Cimetti, autrice del blog “La ragazza dai capelli rossi” e appassionata di Hair tips.

Grazie a Testanera, gli appassionati del mondo hair e fan di X Factor avranno quindi un ambiente di espressione privilegiato e la possibilità di condividere i propri contenuti con una community specializzata, oltre che sui propri canali social.

Con Testanera, il talento ha un fattore in più!

Testanera Hair Factor – Link all'app su Facebook http://bit.ly/testanera-hair-factor

Testanera su Twitter @TestaneraIT

Giordania, rapporto Amnesty: le restrizioni poste ai rifugiati siriani illustrano il peso che grava sui paesi ospitanti


In un rapporto diffuso oggi, Amnesty International ha dichiarato che e' necessario il sostegno internazionale per aiutare la Giordania ad annullare le restrizioni poste alla sua frontiera nei confronti dei rifugiati in fuga dalla Siria. L'organizzazione per i diritti umani ha rilevato come centinaia di persone dirette verso la Giordania e altri paesi confinanti con la Siria vengano respinti. Decine di persone sono state rimandate in Siria e molte delle persone accolte hanno difficolta' nell'accedere ai servizi basilari.

'E' inaccettabile che i paesi confinanti neghino l'ingresso a tante persone in fuga dalla Siria, comprese famiglie con bambini piccoli che cercano riparo dai combattimenti' – ha dichiarato Philip Luther, direttore del Programma Medio Oriente e Africa del Nord di Amnesty International. 'La fuga dei siriani verso la Giordania e altri paesi della regione viene ostacolata dal rafforzamento delle restrizioni alle frontiere. Molte di queste persone hanno gia' perso tutto. Sollecitiamo i paesi confinanti a tenere le frontiere aperte a tutte le persone che scappano dal conflitto siriano e chiediamo alla comunita' internazionale di accelerare gli sforzi per aiutare quei paesi'.

Oltre due milioni di rifugiati hanno lasciato la Siria, dando vita alla peggiore crisi umanitaria del decennio. La maggior parte di loro ha trovato rifugio in Libano, Giordania, Turchia, Iraq ed Egitto. Almeno altri 4,25 milioni sono sfollati all'interno della Siria.

'Il flusso di rifugiati ha posto un enorme gravame sui paesi della regione. Le loro risorse sono inevitabilmente al limite. Tuttavia, cio' non dovrebbe essere usato come alibi per negare l'ingresso o rinviare a forza le persone in mezzo al conflitto e alla crisi umanitaria della Siria' – ha sottolineato Luther. 'La comunita' internazionale deve avere un ruolo importante nell'offrire sostegno ai paesi della regione che finora hanno sostenuto l'onere di ospitare i rifugiati siriani, con risorse minime a disposizione. Occorre un'azione immediata per rafforzare l'aiuto umanitario internazionale e i programmi di reinsediamento, al fine di evitare un ulteriore peggioramento della crisi'.

Nonostante le dichiarazioni ufficiali secondo le quali il confine rimane aperto per tutti coloro che fuggono dal conflitto, le ricerche di Amnesty International hanno messo in luce che l'ingresso in Giordania viene negato ad almeno quattro categorie di persone: i palestinesi e gli iracheni rifugiati in Siria, le persone prive di documenti d'identita' e gli uomini non accompagnati che non possono dimostrare di avere legami familiari in Giordania.

Le limitazioni imposte dalle autorita' giordane alla frontiera, unitamente agli scontri in corso nelle zone di confine, hanno intrappolato a tempo indeterminato migliaia di sfollati nei pressi della frontiera con la Giordania. Famiglie hanno raccontato ad Amnesty International di essere state rimandate indietro dalle autorita' di frontiera giordane.

Una donna con sei figli ha dichiarato che sul suo passaporto e' stata stampata la dicitura 'ritornare tra un mese'. Lei e i suoi bambini sono stati costretti a dormire lungo la strada, nei pressi del confine, con altre 100 famiglie. Hanno lottato per sopravvivere mangiando la frutta degli alberi. Dopo un mese di attesa, sono stati nuovamente respinti alla frontiera e costretti a rientrare in una citta' siriana.

Per coloro che hanno ottenuto l'ingresso in Giordania, il rimpatrio forzato e' un rischio ulteriore. Le autorita' giordane hanno dichiarato ad Amnesty International che non avrebbero rimandato nessuno in Siria. Tuttavia, nell'agosto 2012, circa 200 persone sono state rinviate in Siria dopo una protesta scoppiata nel campo rifugiati di Za'atri. Da allora, anche altre sono state respinte.

'I rifugiati fuggiti dal conflitto siriano hanno diritto alla protezione internazionale. Rinviarli a forza in Siria e' un'agghiacciante violazione dei diritti umani' – ha dichiarato Luther.

I residenti incontrati da Amnesty International a Za'atri, il piu' grande campo della Giordania dove si trovano attualmente 120.000 rifugiati siriani, hanno denunciato le difficolta' di accedere ai servizi fondamentali e a un adeguato standard di vita.

L'accesso all'acqua potabile, gli alti livelli di criminalita' e la scarsa sicurezza sono tra i problemi piu' grandi. Solo la meta' dei bambini in eta' scolare e' stata iscritta alle scuole del campo. Amnesty International ha incontrato molti bambini, anche di 12 anni, che non andavano a scuola e lavoravano per aiutare le famiglie.

A Za'atri le donne e le ragazze vivono nel terrore di subire molestie e violenze sessuali. Molte hanno dichiarato di aver paura di andare ai gabinetti da sole di notte. I medici del campo hanno riscontrato un aumento delle infezioni alle vie urinarie dovuti al fatto che per lunghi periodi di tempo le donne non vanno in bagno.

Altre ragazze sono state avvicinate da uomini giordani in cerca di 'spose'. La giovane eta' e il percepito status inferiore in quanto rifugiate, mettono le ragazze richieste come spose, a volte anche per matrimoni temporanei, a rischio di sfruttamento.

Anche i rifugiati al di fuori del campo di Za'atri vivono in condizioni precarie.

'La situazione per le donne e i bambini e' particolarmente difficile. Ai rifugiati scappati dai bombardamenti ora tocca continuare a vivere nel terrore di non poter avere accesso ai servizi di base necessari per condurre una vita normale' – ha concluso Luther.

Il rapporto 'Growing restrictions, tough conditions: The plight of those fleeing Syria to Jordan' e' disponibile in lingua inglese all'indirizzo: http://www.amnesty.it/Restrizioni-poste-da-giordania-a-rifugiati-siriani-illustrano-peso-che-grava-su-paesi-ospitanti
e presso l'Ufficio Stampa di Amnesty International Italia.

mercoledì 30 ottobre 2013

Italia: i campi della segregazione per i rom, una macchia per la città di Roma

In un rapporto pubblicato oggi, Amnesty International ha affermato che le autorita' comunali di Roma hanno portato avanti un sistema a doppio binario di assegnazione degli alloggi che sta negando a migliaia di rom l'accesso a un alloggio adeguato.

'Il Comune di Roma sta tenendo migliaia di rom ai margini della societa'. Il sistema di assegnazione degli alloggi pubblici e' congegnato e attuato in modo tale da condannare migliaia di rom, per semplici ragioni di etnia, a vivere in strutture segregate, al di sotto degli standard, in campi lontani dai servizi e dalle aree residenziali. Questa e' una macchia per la citta' di Roma' – ha dichiarato John Dalhuisen, direttore del Programma Europa e Asia Centrale di Amnesty International.
'Cio' avviene con la tacita complicita' del governo italiano, che a livello nazionale non sta garantendo uguale accesso agli alloggi pubblici per tutti, in chiara violazione dei suoi obblighi internazionali di eliminare la discriminazione, ai sensi del diritto internazionale come di quello dell'Unione europea, e di realizzare il diritto a un alloggio adeguato' – ha proseguito Dalhuisen.

Il rapporto di Amnesty International, intitolato 'Due pesi e due misure: le politiche abitative dell'Italia discriminano i rom', denuncia come oltre 4000 rom residenti nei campi autorizzati di Roma subiscano una discriminazione sistematica, anche quando fanno domanda di assegnazione di un alloggio pubblico.  

A seguito degli sgomberi forzati, queste persone sono state trasferite in container e roulotte all'interno di campi segregati, sovraffollati e recintati, costruiti e gestiti dalle autorita' comunali. Questa circostanza limita profondamente le possibilita' d'integrarsi in una comunita' piu' ampia e di trovare un impiego regolare.

Nonostante le loro povere condizioni di vita, per oltre un decennio i criteri per dare priorita' alle domande di alloggio popolare hanno effettivamente impedito ai rom di accedervi. Il richiedente doveva dimostrare di essere stato legalmente sfrattato da un alloggio privato in affitto, cosa impossibile per i rom residenti nei campi o sgomberati con la forza da questi ultimi.
Alla fine del 2012, e' stato introdotto un nuovo criterio per dare priorita' alle persone che si trovavano in gravi condizioni di svantaggio, ospitati a titolo provvisorio in strutture fornire da enti caritatevoli o dallo stesso Comune di Roma. Quando i rom residenti nei campi hanno iniziato a presentare domande, l'amministrazione municipale si e' affrettata a chiarire, con una circolare, che quel criterio non si applicava nei loro confronti.
Nel 2008 l'ex sindaco di Roma adotto' il 'Piano nomadi' con l'obiettivo di chiudere gli insediamenti informali dei rom e trasferirne gli occupanti in campi autorizzati per soli rom. Il piano, parzialmente attuato, ha comportato sgomberi forzati per centinaia di rom. Molti rom sono stati lasciati senza speranza, condannati a una vita di segregazione, poverta' ed esclusione sociale.
'Il 'Piano nomadi' ha comportato costosi spostamenti di famiglie e ha completamente mancato di affrontare le necessita' abitative dei rom e la piu' ampia questione della loro integrazione sociale. Anche il governo nazionale ha chiaramente riconosciuto che grandi campi segregati hanno rovinato la vita di generazioni di rom' – ha sottolineato Dalhuisen.

Il 28 ottobre, nel corso di un incontro con Amnesty International, la nuova amministrazione di Roma ha espresso l'intenzione di annullare la circolare discriminatoria che impedisce ai rom di accedere agli alloggi pubblici. Cio' costituirebbe un importante passo nella giusta direzione.
L'amministrazione capitolina ha inoltre comunicato la cessazione del 'Piano nomadi', un altro aspetto apprezzato da Amnesty International. Ora il Comune di Roma deve far seguire azioni concrete, nel breve periodo, per mitigare la segregazione dei rom e le misere condizioni di vita di coloro che vivono nei campi e sviluppare un piano di piu' lunga durata per porre fine al sistema a doppio binario di assegnazione degli alloggi che condanna migliaia di rom a vivere nei campi.
 
'Amnesty International non sta chiedendo che ai rom che vivono nei campi di Roma venga data priorita' nell'accesso alla limitata disponibilita' di alloggi pubblici della capitale. Chiediamo che abbiamo uguale accesso, senza tener conto della loro etnia' – ha precisato Dalhuisen.

'Amnesty International difende il diritto a un alloggio adeguato per tutti e sollecita il Comune di Roma, cosi' come il governo nazionale, a fare tutto il possibile per accrescere la disponibilita' di alloggi pubblici per le migliaia di famiglie della capitale che hanno disperato bisogno di un'abitazione'  – ha proseguito Dalhuisen.

Circa meta' dei rom in Italia e' costituita da cittadini italiani. Altri sono riconosciuti come rifugiati dall'ex Jugoslavia, sono immigrati provenienti per lo piu' dalla Romania o dai Balcani o apolidi, riconosciuti o di fatto.

'I rom sono parte integrante della societa' italiana. Eppure, restano tra coloro che sono piu' gravemente colpiti da condizioni abitative profondamente inadeguate e da una diffusa discriminazione a Roma come in molte altre citta' italiane' – ha aggiunto Dalhuisen.

Le autorita' locali e nazionali sono obbligate a realizzare il principio di non discriminazione. La segregazione delle famiglie rom nei campi potra' terminare solo quando esse potranno accedere in condizioni di uguaglianza ad altre forme di alloggio, compresi gli alloggi pubblici.

'Non puo' esservi alcuna scusa o giustificazione per le politiche discriminatorie in materia di alloggio. Il governo italiano deve rivedere le leggi e le prassi in materia di alloggio e rimuovere tutti gli ostacoli che discriminano i rom e li tengono intrappolati nei campi. Se le autorita' italiane non agiranno immediatamente in modo adeguato e continueranno invece a violare la legislazione antidiscriminazione dell'Unione europea in modo cosi' clamoroso, sara' piu' urgente che mai che la Commissione europea apra una procedura d'infrazione contro l'Italia' – ha concluso Dalhuisen.

Testimonianze

Miriana Halilovic, cittadina italiana, e' sposata ed e' madre di quattro figli, comprese due gemelle nate a meta' del 2013. Dopo lo sgombero forzato da un campo informale nel 2010, la famiglia e' stata trasferita in una piccola roulotte nel campo autorizzato di Salone. 'Quando ci hanno trasferito dal Casilino 900, ci hanno detto che sarebbe stato per poco tempo. Adesso sono tre anni e mezzo che sto qui. Perche' non abbiamo una casa? Che devo dire a mio figlio? Che gli altri sono meglio di noi?'. Miriana e' in attesa dell'esito della sua domanda di un alloggio pubblico.

Hanifa, 23 anni, vive da tre anni nel campo autorizzato di Castel Romano con suo marito e cinque figli. 'Hanno tolto la fermata dell'autobus. E' come stare in prigione. Se non hai l'automobile puoi anche morire di fame!'

Georgescu Vassile, panettiere, e' arrivato in Italia dalla Romania nel 1999 con sua moglie: 'Ho fatto domanda per un alloggio pubblico nel 2011, avevo otto punti nella vecchia graduatoria, troppo pochi. Siamo tre famiglie in un container, compresi i miei due figli, le loro mogli e tre nipoti. Abbiamo pensato a una casa in affitto ma e' troppo difficile. Per 11 persone, dovremmo pagare 1000 euro. Se ci aggiungi le spese, arrivi a 1500 euro. Non possiamo farcela. Abbiamo solo due stipendi'. 

Ulteriori informazioni

'Fermare la discriminazione, gli sgomberi forzati e la segregazione etnica dei rom' e' una delle 10 richieste contenute nell'Agenda in 10 punti per i diritti umani che Amnesty International Italia ha presentato a tutti i candidati e leader di coalizione, nell'ambito della campagna 'Ricordati che devi rispondere', nel corso dell'ultima campagna elettorale. Tale richiesta e' stata sottoscritta da tutti i leader delle formazioni che compongono l'attuale governo e da 117 parlamentari.

Il rapporto "Due pesi e due misure: le politiche abitative dell'Italia discriminano i rom", insieme ad una sintesi, è online su:
http://www.amnesty.it/Italia-campi-della-segregazione-per-rom-una-macchia-per-citta-di-roma


Bonfrisco: il neocentrismo tradisce gli elettori Pdl

Alfano non può essere insieme segretario di partito e ministro dell’Interno.
Anna Cinzia Bonfrisco
Testo integrale da La Notizia Giornale del 25 ottobre 2013.
Più che un falco, la senatrice berlusconiana Cinzia Bonfrisco preferisce definirsi un gatto: «Sa com’è, ogni tanto mi scappa la zampa…». Se n’è accorto il leader delle colombe Quagliariello, da lei definito «apprendista stregone», «traditore» e infine «dottor Stranamore del centrismo».
Piacevolezze a cui ha fatto seguire il non voto sul suo ddl di riforma costituzionale («Sono d’accordo con Nitto Palma: non può prescindere da una seria e profonda riforma della giustizia»), passato poi per il rotto della cuffia tra gli strepiti allarmati dei pdiellini governativi. Due giorni dopo Bonfrisco sceglie di tornare sorniona ma non per questo le sue unghie retrattili sono meno affilate.
Su Alfano osserva di trovare «difficilmente compatibili le cariche di segretario di partito e ministro dell’Interno. Lo dico nell’interesse del Paese e anche nostro: abbiamo bisogno di qualcuno che dialoghi con i cittadini senza essere ingessato al Viminale». Ecco, il partito. Sulla sua nuova sede sventola la bandiera di Forza Italia e invece continuate a chiamarvi Pdl. «È soltanto una questione di tempo. Forza Italia è il punto di approdo di un movimento che per scelta unanime prevede che Silvio Berlusconi ne sia l’unico leader. Questo percorso si completerà con una ratifica del Consiglio nazionale, indetto probabilmente per l’8 dicembre». Al centro di tutto resta la decadenza di Berlusconi dal Senato. «Se dovesse dipendere dal voto del nostro principale alleato allora cambierebbe ogni cosa perché farebbe emergere una contraddizione non sostenibile». Veramente il ministro Lupi va garantendo che il governo resterà comunque in sella fino al 2015. «Chi dice che l’esclusione di Berlusconi non cambierà nulla si nasconde dietro a un dito. E soprattutto inganna gli elettori». Intanto non passa giorno che Giovanardi, Cicchitto e Quagliariello non evochino la costituzione di nuovi gruppi parlamentari. «Mi auguro che non si arrivi davvero a una scissione».
Vabbè, questo lo dite tutti. E nell’attesa? «Nell’attesa mi limito a toccare con mano lo stato di confusione di alcune persone convinte che si possa rappresentare il centrodestra prescindendo da Berlusconi e vagheggiando posizionamenti neocentristi magari targati Ppe. Tutti costoro sono troppo assorbiti dalle alchimie politiche di Palazzo. Non capiscono che gli italiani si aspettano risposte a problemi concreti e non formulette politiche». E quindi? «E quindi quanto volete scommettere che Silvio sarà ancora una volta in grado di tenerci insieme, nell’interesse generale?» conclude con un tono di voce placidamente minaccioso.

martedì 29 ottobre 2013

In Nomine Patris - Esperienze e riflessioni di un sopravvissuto alla pedofilia clericale

In Nomine Patris - Esperienze e riflessioni di un sopravvissuto alla pedofilia clericale

http://www.peacelink.it/pace/a/39275.html

http://www.peacelink.it/tools/author.php?u=437

 

 

In Nomine Patris

 
Esperienze e riflessioni di un sopravvissuto alla pedofilia clericale.


di Salvatore Domolo

"In Nomine Patris", Esperienze e riflessioni di un sopravvissuto alla pedofilia clericale

 

"In Nomine Patris" è un'autobiografia scritta da Salvatore Domolo, 48 anni, ex sacerdote della diocesi di Novara. È il primo prete della Chiesa Cattolica che ha avuto il coraggio e la forza di contrapporsi pubblicamente alla gerarchia di potere, arrivando ad autosospendersi e sbattezzarsi, riuscendo a uscire dal tunnel e proporre una nuova filosofia di vita.

L'autore racconta in prima persona il dramma di un bambino che a soli tre anni subisce il trauma di vedere il padre che accoltella la madre e ad otto anni è vittima degli abusi di un prete. Per dimostrare che si può essere sacerdote, diverso dal suo violentatore, Salvatore decide di entrare in seminario a 14 anni sopportando un percorso interiore lungo e sofferto. Diventato prete inizia ad aprire gli occhi alla realtà ecclesiastica ed entrato in crisi avvia un percorso di ricerca personale della verità liberandosi dalle strutture dominanti della gerarchia.

Lo stile è spontaneo e permeato dagli studi teologici e filosofici dell'autore.

Edito da Golena - casa editrice emergente romana che ha ereditato il lavoro della storica  Malatempora -, il libro va oltre la narrazione autobiografica, offrendo una forma di vita alternativa e rappresenta una vera e propria denuncia nei confronti della chiesa che si impone come istituzione dominante della coscienza personale inventandosi la mediazione tra l'uomo ed il divino.

 "II Vaticano deve essere giudicato per la pedofilia come crimine contro l'umanità per tre motivi: primo la vastità numerica mondiale delle vittime generate da un'istituzione religiosa quale la chiesa, secondo per la sua vastità geografica cioè, laddove la chiesa cattolica è presente, c'è almeno una vittima della pedofilia clericale, infine per la complicità attiva dell'istituzione gerarchica dovuta sia all'ideologia cattolica del dominio sulle coscienze, sia per l'atteggiamento schifoso di spostare i preti e vescovi pedofili da un posto ad un altro, molto spesso nelle missioni del terzo mondo in mezzo ai bambini poveri..." Salvatore Domolo.

L'esperienza di Salvatore Domolo è stata riportata dai principali media e programmi televisivi nazionali ed esteri, tra cui: "Verissimo", "Le Iene", Sky TG24, City e la televisione olandese.

Il libro uscirà il 20 novembre 2013, prevendita dal 20 ottobre. Anteprima disponibile sul sito dell'editore. 

Info: Associazione Golena www.associazionegolena.com  

 

 


Quando il materiale rende distintive le shopping bags

Il materiale scelto per la realizzazione di shopping bags aziendali influisce sulla percezione del brand da parte dei consumatori: a confermarlo Quickbags, azienda leader nella produzione shopper, da oltre 20 anni attenta a rispondere alle esigenze dei propri interlocutori con soluzioni originali e ricche di creatività.

Le shopping bags rappresentano un'estensione dell'azienda e come tale la loro funzione non termina solamente una volta portato a casa il prodotto o le eventuali informazioni, se si tratta di servizi. I materiali le rendono oggi durevoli nel tempo, anche per venire incontro alla recente normativa in materia di sacchetti e shopper riutilizzabili.

Il materiale impiegato per le shopping bags si lega indissolubilmente al brand, al prodotto o al servizio che rappresenta e per questo motivo va scelto e personalizzato accuratamente.

La carta è uno dei materiali più popolari e pratici, dai costi contenuti e dalle grandi possibilità creative. È possibile realizzare shopping bags con diverse tipologie di carta, ritorta o rivestita in cotone, millerighe, patinata, plastificata, sia opaca sia lucida, a seconda del bene o del servizio da promuovere. I loghi possono essere stampati in monocolore oppure presentare immagini in quadricromia. Soffietti laterali, cartone sul fondo e manici in cordino ritorto, elegante raso o PVC completano un prodotto adatto per il settore abbigliamento, gioielleria, accessori, ma anche per la grande distribuzione.

Per esigenze particolari è possibile studiare soluzioni più preziose, come borsette da passeggio funzionali ed esclusive, oppure orientarsi verso la produzione di shoppers in plastica personalizzate, trasparenti o colorate, con maniglie termosaldate o fustellate.

Anche la verniciatura e gli inchiostri utilizzati per la stampa sono fondamentali per veicolare in modo corretto l'immagine aziendale. Quelli più brillanti e le verniciature UV donano lucentezza e conquistano l'attenzione dei passanti una volta in movimento.

Per maggiori informazioni:
Quickbags
www.quickbags.it
info@quickbags.it

Un mezzo sempre attuale di promozione aziendale: pieghevoli e volantini

La società Eurocrom 4, con 30 anni di esperienza acquisita nel settore grafico, oggi punto di riferimento anche online per la stampa offset e digitale, presenta il servizio di stampa pieghevoli e volantini dedicato ad aziende, associazioni, organizzazioni, enti no-profit e privati che necessitano di un mezzo semplice, economico e flessibile per dialogare con i propri interlocutori e promuovere offerte di beni e servizi.

Pieghevoli e volantini sono strumenti principe nella pubblicità aziendale e risultano un mezzo perfetto per sviluppare idee di marketing e campagne promozionali. Dalla pubblicizzazione di un evento sportivo o culturale alla diffusione di un prodotto o di un servizio, i volantini e i pieghevoli costituiscono spesso la scelta ideale e più efficace. Anche nelle sale d’attesa e nei luoghi pubblici risultano utili per sviluppare l'identità aziendale e far conoscere al pubblico l'offerta che si desidera veicolare.

Le semplici procedure del servizio di stampa volantini e pieghevoli online permettono di chiedere un preventivo senza impegno e usufruire della migliore qualità ai prezzi più convenienti. È possibile realizzare prodotti di diverse dimensioni, con materiali ecocompatibili e carta naturale di provenienza certificata FSC. La piega può essere a 2, 3 o 4 ante, gli inchiostri sono a base vegetale. La stampa avviene in quadricromia su carta opaca 150 grammi.

I file progetto con immagini e testi relativi al pieghevole possono essere caricati online per la stampa. L'evasione dell'ordine avviene in 72 ore, con consegna del materiale, fornito piegato e rifilato, tramite corriere comodamente a casa o in ufficio.

Eurocrom 4 offre a privati e aziende i migliori supporti per realizzare idee promozionali, con la garanzia di ricevere prodotti 100% made in Italy.

Per ulteriori informazioni:
Eurocrom 4
via Edison A. Thomas, 21/7
Villorba (TV)
www.eurocrom4.com
info@eurocrom4.com

Bonev / Pascale: Non ho paura del fango che mi gettano perché dico la verità

Nelle due settimane successive alle mie dichiarazioni a Servizio Pubblico ho potuto verificare cosa succede a una persona come me, che non vuole più far parte di questo sistema corrotto. Sono stata attaccata senza tregua dalla stampa di regime con futili argomentazioni, con l’unico obiettivo di minare la mia credibilità e distrarre dai fatti che ho denunciato.
Il Blog di Michelle Bonev_480
Ricevo sistematicamente insulti gratuiti da politici e giornalisti considerati importanti, senza avere pari opportunità di replica. Nessun rispetto, solo inaudita volgarità. Perfino l’Ordine dei Giornalisti si muove contro Michele Santoro per le mie dichiarazioni a Servizio Pubblico, per voce del segretario nazionale Paolo Pirovano. Ma stranamente non fa alcuna dichiarazione contro quei giornalisti che ogni giorno alimentano la propaganda berlusconiana su tutti i giornali.
Non capisco perché s’ignori l’argomento più importante che io ho sollevato con la mia autodenuncia. Non è stato scritto nemmeno un articolo che approfondisca il fatto che Silvio Berlusconi, mentre era in carica come Presidente del Consiglio, intervenisse regolarmente su enti pubblici e sulle sue società, in pieno conflitto d’interessi, utilizzando risorse umane ed economiche a fini personali o per compiacere una delle sue “amiche”:
1) imponendo all’allora Direttore Generale Rai Mauro Masi l’erogazione di 1 milione di euro per i diritti televisivi del mio film “Goodbye Mama”;
2) imponendo all’ex Ministro della Cultura Sandro Bondi la creazione di un premio speciale durante la Mostra del Cinema di Venezia per il mio film “Goodbye Mama”;
3) imponendo al Direttore Mediaset Fiction Giancarlo Scheri la produzione della fiction“Donne in Gioco” da parte della mia società Romantica Entertainment.
Non c’è nessuno che abbia smentito le mie dichiarazioni: Masi, Bondi, Galan, Carfagna,Bergamini, Giro, Scheri, lo stessoBerlusconi: nessuno. Alcuni di questi personaggi erano addirittura presenti alla premiazione di “Goodbye Mama” a Venezia, rilasciando dichiarazioni pompose sulle mie capacità artistiche e sulle qualità del mio film. Oggi, invece, senza alcun pudore, mi attaccano, rinnegando tutto quello che avevano dichiarato. Cos’è cambiato? Perché nessun giornalista ha chiesto spiegazioni a questi signori?
L’unica cosa che apprendo dai giornali è di una presunta richiesta di 10 milioni di euro da parte di Francesca Pascale. Destinatari: Michelle Bonev,Michele Santoro, Francesca Fagnani, Servizio Pubblico, La7 e del suo editore Urbano Cairo. Tuttora confermo di non aver ricevuto alcuna comunicazione, sia formale che informale, di azioni legali nei miei confronti. In ogni caso, ribadisco ancora una volta, sono disposta a sostenere la verità anche davanti ai magistrati, come ho fatto a Servizio Pubblico e sul mio blog.
Ma davvero a nessun giornalista interessa come un Paese si sia ridotto ad uso e consumo di un pregiudicato e di una ragazza di 29 anni non eletta, senza alcun merito o titolo? E’ molto preoccupante che ogni giorno vengano pubblicati articoli con l’intento di attribuire una finta credibilità a Silvio Berlusconi attraverso la costruzione mediatica dell’immagine della sua “fidanzata”. Sembra quasi configurarsi lo scenario inquietante di un Silvio Berlusconi agli arresti domiciliari ad Arcore e di una Francesca Pascale a Palazzo Grazioli che dirige politica e governo. Si cerca in tutti i modi di distrarre l’opinione pubblica con cose futili: cani, fagiolini, messaggini… ma non c’è nessuno che accenda i riflettori sui legami tra politica e spettacolo dopo le mie dichiarazioni pubbliche.
Basta guardare di cosa si occupano i giornali in questo periodo:
a) il cambio di residenza di Francesca Pascale, come se questo bastasse a certificare una relazione sentimentale che nei fatti, è risaputo, è falsa.
b) il vero nome del cane Dudù, Gennaro, “svelato” da Maria Vittoria Brambilla (un vero e proprio scoop di interesse nazionale!)
c) il “cerchio magico” di Francesca Pascale e le sue improbabili cene con politici, ministri, rappresentanti delle istituzioni: nessuno che si chieda a quale titolo le organizzi e quali ricatti ci siano dietro
d) l’assegno dimezzato di Veronica Lario, come se un tale fatto privato possa considerarsi una vittoria politica della destra berlusconiana sulla sinistra!
e) il fantomatico fidanzato di Francesca Pascale (che stranamente i giornali riportano senza nome e senza faccia). Costui addirittura la accusa di tradimento per essere più credibile! Cose già viste. Da quando Francesca è stata presentata come la fidanzata ufficiale di Silvio Berlusconi sono stati scritti libri sulla sua vita, centinaia di articoli, interviste… ma stranamente non vi era traccia di alcun fidanzato prima.
E’ chiaro che il problema non è l’orientamento sessuale di Francesca Pascale, né la depravazione morale di Silvio Berlusconi, ma il fatto che essi si prendano gioco di milioni di persone, in modo sistematico, dipingendo un quadretto familiare che non esiste. Si vuole far credere che il bunga-bunga, di cui tutto il mondo ha parlato in questi anni, sia finito: la verità è che non è così. Si vuole far credere che Francesca Pascale abbia fatto “pulizia” nelle residenze dell’ex Cavaliere, ma la realtà è che lei è solo una delle tante che frequentavano Silvio Berlusconi già ai tempi delle “olgettine” e che la loro “relazione” è basata su ricatti e menzogne. Un intreccio che si ripercuote inevitabilmente sulla politica e sulle istituzioni: è di questo che dovrebbero parlare i giornali oggi. Non si possono ridurre questioni di tale rilevanza ad una lite fra donne, trasformandole nel più becero gossip.
Io mi ritengo una sopravvissuta di questo sistema. Parlo di cose che ho visto e ho vissuto personalmente. Le persone come me, pronte a denunciare tutto questo, non vanno massacrate, perché sono l’unica speranza che le cose possano cambiare. Il fatto che io abbia parlato, dimostra che questo sistema non è cosi forte come sembra. Ho incontrato molte persone compromesse che si logorano dentro perché non possono tornare indietro, perché hanno paura di essere giudicate negativamente dalla società. Io sono qui ora anche per loro. Non ho paura del fango che mi gettano addosso perché dico la verità e non ho niente da nascondere. Le argomentazioni che usano per screditarmi sono futili e senza fondamento.
Hanno pubblicato, senza mia autorizzazione, frammenti di alcuni miei messaggi WhatsApp relativi ad una conversazione privata fra me e Francesca Pascale, nel tentativo di strumentalizzarli e dimostrare la mia malafede. Ma la verità non può essere distorta, perciò ho deciso di pubblicare sul mio blog l’intero contenuto di quei messaggi, affinché ciascuno di voi possa giudicare senza strumentalizzazioniIo non ho nulla da nascondere, non ho mai ricattato nessuno.
Hanno tirato fuori le dichiarazioni di mia madre, la quale sosteneva, tre anni fa, dopo l’uscita del mio film denuncia “Goodbye Mama”, che io non avessi detto la verità riguardo la violenza e i maltrattamenti subiti da me e da mia sorella durante l’infanzia. Ribadisco, per l’ennesima volta, che mia madre è stata condannata per percosse dal giudice di Varna, in Bulgaria, e le è stato intimato di stare a più di 100 metri da mia sorella. Ho raccontato la violenza che ho subito da lei nel mio libro “Alberi senza radici”. Trovo grottesco usare le dichiarazioni di una persona violenta come mia madre per esercitare un’ulteriore violenza su di me. E’ come chiedere ad uno stupratore conclamato se la sua vittima mente. Smettiamola!
E non è finita qui! Ieri ho letto un articolo nel quale si fanno illazioni su un appartamento di proprietà della società Toriani Immobiliare e Partecipazioni srl Unipersonale, della quale ero socio unico, detenendo la nuda proprietà della quota. Di tale quota ho ceduto appunto la nuda proprietà a terzi e non vi era, come invece cerca di far credere ignorantemente l’articolo, alcun diritto di prelazione nei confronti di altri soci, poiché non vi era altro socio che me. Tutte le illazioni sulla vendita della quota societaria e sui presunti soldi inviati e non versati nelle casse della società, sono menzogne, frutto di malafede, e rappresentano l’ennesimo tentativo di screditare la mia persona. Ma tali illazioni sono facilmente demolibili dagli atti pubblici depositati negli uffici competenti.
In molti mi chiedono perché ho deciso di parlare solo ora, perché “sputo nel piatto dove ho mangiato”? Rispondo semplicemente che prima avevo paura, mi ero compromessa e non volevo perdere tutto. Per me sarebbe stato molto più conveniente andare avanti, piuttosto che dire la verità. Non c’è mai fine per chi resta nel sistema, si trova sempre una via di uscita, un “benefattore” pronto ad aiutare una bella ragazza. Non si ottiene popolarità a denunciare un sistema corrotto che porta ricchezza e potere a migliaia di persone. Esiste un equilibrio ben organizzato da decenni; sarebbe da pazzi pensare di poterlo distruggere. La corruzione è radicata ovunque, per questo il nostro Paese è ridotto così.
Io sono nata in Bulgaria, ma vivo in Italia da 23 anni e sono cittadina italiana dal 1998. La mia casa è qui, e intendo restarciIsuccessi che ho riscosso in televisione, documentati anche sul mio blog, sono un dato di fatto, e nessuno può contestare ciò che sono riuscita a raggiungere con il mio talento e la mia preparazione. Purtroppo in Italia, come in qualsiasi altra parte del mondo, il talento non basta, serve anche la raccomandazione, altrimenti non arrivi molto lontano. All’inizio della mia carriera ho cercato di farmi strada soltanto con il mio talento, ma presto mi hanno fatto capire che non era possibile. Nel sistema corrotto funziona così: prima ti devi compromettere, diventare una di loro, e poi ti danno quello che vuoi. Un circolo vizioso dal quale è molto difficile uscire, perché significherebbe essere disposti a morire. Il massacro mediatico è l’arma più efficace in questi casi: gettare fango e screditare, inventando menzogne che riguardano la persona interessata o i suoi cari. Non importa che siano menzogne, l’importante è annientare il “traditore” di turno per proteggere il sistema.
La Legge è sempre più lenta mentre la comunicazione oggi è velocissima: senza contraddittorio e senza alcun approfondimento, può fare il lavaggio del cervello a molte persone in poco tempo. Io questo lo so, e lo sto vivendo sulla mia pelle in queste ore, ma non intendo mollare, perché mi sento forte nella verità. Ho pagato a caro prezzo i compromessi che ho fatto, perdendo me stessa, i miei valori, la mia giovinezza. Ora mi chiedo come abbia potuto farmi così male? Io, che ho sempre creduto nei valori della vita. Mi sembra di essermi risvegliata da un lungo stato di coma, e di aver dimenticato chi io sia. Non posso che ricominciare da me. Mi chiamo Dragomira Boneva Ianeva, in arte Michelle Bonev, e sono una donna libera. Non possiedo altro che la verità. E da questa base ricostruirò la mia vita.

Le Cip è BIGBAG, per aver sempre con sé tutto ciò che serve.

Puoi scegliere di indossare ciò che vuoi, ma è la borsa che poi fa la differenza.
C’ è chi cerca funzionalità e capienza, chi invece ama stile e bon ton: ogni donna rispecchia la propria personalità nella borsa che sceglie di indossare.
Ed è così che dalla “fabbrica dei sogni” di Rossella Matteazzi nasce Le Cip, proprio per soddisfare “certe” esigenze, senza trascurare carattere e qualità.
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Soft per eccellenza la BIGBAG accoglie tutto il tuo mondo dall’alba all’imbrunire, dall’agenda al cellulare, dal rossetto alle chiavi di casa. Pensata per chi vive intensamente la città, dal lavoro al tempo libero, dallo shopping  all’aperitivo è una borsa versatile, un accessorio indispensabile per avere a portata di mano tutto il necessario proprio quando tu vuoi.
E’ possibile abbinarla alla sua Trousse nelle stesse nuance di colore e pellame. Una Coppia Vincente.
E’ il colore, ecco l’elemento che domina e contraddistingue la BIGBAG: armonioso cipria, vellutato kiwi, coinvolgente mosto, vivace zafferano, regale bluette, dolce cherry. Per il tuo Look glam “dedicati” alla BIGBAG la soft che più aspettavi.


Jit di Novella Donelli
tel. 0456171550
novella@justintimesrl.it
http://justintimesrl.wordpress.com

Benessere d'Autunno: le offerte Falkensteiner

La bella stagione è alle spalle e l’inverno si avvicina giorno dopo giorno. È l’autunno, romantico e nostalgico allo stesso tempo. Il cambio di stagione rappresenta anche un importante momento di passaggio per il nostro corpo, che si prepara ai rigori dell’inverno. La cura del corpo e della mente, però, non conosce stagione negli hotel Falkensteiner che offrono per tutto l’anno indimenticabili momenti di piacere, per ritrovare l’equilibrio e l’armonia.
Una vacanza in un Falkensteiner Wellnesshotel sarà un’esperienza di relax e riposo unica: all'interno della meravigliosa Acquapura SPA – la SPA a disposizione degli ospiti presente in ogni singola struttura – potrete immergervi in oltre 2.400 m² di relax e benessere, usufruendo dei numerosi trattamenti offerti potrete fare il pieno di energie per affrontare le sfide della vita quotidiana. 
Contribuiscono al relax personale anche le stesse strutture architettoniche degli hotel che si inseriscono in un perfetto equilibrio nell’ambiente naturale circostante.
Da non trascurare l’offerta gastronomica, sapiente mix di cucina mediterranea, tirolese e carinziana, che reinterpretata in modo creativo l’inconfondibile filosofia wellness Acquapura SPA.
Che vogliate fare un break di pochi giorni o concedervi un romantico weekend, le offerte d’autunno Falkensteiner fanno al caso vostro!
Per esempio al Therme & Golf Hotel Bad Waltersdorf potete coniugare un romantico weekend di coppia con un percorso di benessere nella Romantic Private Spa Suite.

Di seguito alcune delle offerte:

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·         Giornate di coccole - 2 Notti da € 223,00 http://bit.ly/1ahAt92  
Scoprite tutte le nostre offerte per le vacanze benessere d’autunno: http://bit.ly/1enYe1Z


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venerdì 25 ottobre 2013

Arabia Saudita, Amnesty: le autorità non devono impedire la protesta per il diritto delle donne a guidare


Amnesty International ha sollecitato le autorita' saudite a rispettare il diritto delle donne a guidare in vista della giornata di protesta, indetta per sabato 26 ottobre, contro il divieto emesso nel 1990.

Il 23 ottobre il ministro dell'Interno ha ammonito che se la giornata di protesta fosse andata avanti, le autorita' avrebbero risposto 'fermamente e con la forza'.

'E' incredibile che nel XXI secolo le autorita' dell'Arabia Saudita continuino a negare il diritto delle donne a guidare legalmente un'automobile' – ha dichiarato Philip Luther, direttore del Programma Medio Oriente e Africa del Nord di Amnesty International. 'Il divieto di guida e' di per se' discriminatorio e avvilente nei confronti delle donne e dev'essere abolito immediatamente. E' del tutto inaccettabile che le autorita' impediscano alle attiviste di mobilitarsi contro il divieto. Invece di reprimere la protesta, dovrebbero rimuovere il divieto e garantire che mai piu' una donna verra' arrestata o punita solo per essere al posto di guida di un'automobile'.

L'Arabia Saudita e' l'unico paese al mondo in cui le donne non possono guidare. Sebbene il divieto non sia contenuto in alcuna legge, nel 1990 un decreto ministeriale formalizzo' una consuetudine e da allora le donne che hanno tentato di infrangerlo sono andate incontro agli arresti.

Il 10 ottobre,  Eman al-Nafjan e' stata fermata dalla polizia nella capitale Riad mentre filmava un'altra donna, Azza, che stava guidando. Le due donne sono state portate alla stazione di polizia di Ulaya e sono state costrette a sottoscrivere una dichiarazione secondo la quale il loro 'reato' non sarebbe stato ulteriormente reiterato.

La campagna del 26 ottobre per il diritto delle donne a guidare chiede al governo di decretare la fine del divieto. Gia' almeno 35 donne si sono messe alla guida della loro automobile sulle strade del regno, filmando e pubblicando la loro protesta su YouTube.

Le donne saudite dipendono dagli uomini per svolgere qualsiasi attivita' quotidiana che richieda di muoversi in automobile. Abolire il divieto consentirebbe alle donne di recarsi al lavoro o all'universita' autonomamente cosi' come di portare i loro figli a scuola.

Il bando e' solo una delle tante forme di negazione dei diritti umani delle donne in Arabia Saudita. Nonostante qualche limitato passo avanti negli ultimi anni, le donne continuano a subire una grave discriminazione nella legge e nella prassi e non sono adeguatamente protette contro la violenza domestica e altre forme di violenza di genere.

Norme discriminatorie sui matrimoni e sul divorzio fanno si' che alcune donne finiscano per essere intrappolate in relazioni violente e abusive.

Il sistema dominante della guardiania, vigente in Arabia Saudita, comporta che le donne devono ottenere il permesso di un guardiano per sposarsi, viaggiare nella maggior parte dei paesi, sottoporsi a determinati interventi chirurgici, intraprendere un lavoro pagato o iscriversi all'universita'.

Nell'agosto 2013 e' stata adottata per la prima volta nella storia del paese una legge sul reato di violenza domestica. Non e' chiaro tuttavia come le donne potranno denunciare gli abusi subiti se la loro liberta' di movimento e' limitata.

A causa di tutte queste restrizioni e dello scarso numero di professioni ritenute socialmente adatte alle donne, molte trovano difficolta' a ottenere un lavoro, nonostante siano aumentate le donne con un'istruzione superiore.

Ulteriori informazioni

I tentativi di sfidare il divieto di guidare sono iniziati sin dal 1990, quando circa 40 donne vennero fermate mentre guidavano in una strada principale di Riad. Alcune di loro vennero sospese dal lavoro. La protesta fu ampiamente condannata nei sermoni religiosi e nei circoli della societa'. Il Gran mufti' dell'epoca, la piu' alta carica religiosa del paese, emise una fatwa contro le donne alla guida, seguita dal decreto ufficiale del ministero dell'Interno.

Nel 2011 le attiviste hanno lanciato una campagna su Internet chiedendo alle donne in possesso di una patente internazionale di mettersi al volante per sfidare il divieto. Aderirono in molte. Alcune vennero arrestate e costrette a firmare la dichiarazione di non reiterazione. Nel settembre dello stesso anno, una donna arrestata alla guida della sua automobile fu processata e condannata a 10 frustate, pena poi commutata nell'aprile 2012.


Ecosostenibile: ecco il progetto italiano


L'Italia sta procedendo a grandi passi verso un epoca in cui l'ecosostenibile ha maggiore importanza.
Oltre al settore industriale, anche quello edilizio ha subito grandi influenze in questo senso. Un ottimo esempio a proposito può essere riportato dal progetto che sta prendendo vita a Porto Potenza Picena, in provincia di Macerata.

Si tratta di un'operazione veramente imponente, atta a rivalutare completamente un'area a ridosso del mare abbandonata a se stessa. Frutto di un grande investimento del Fondo Immobiliare Ecocittà dalla Sgr Namira e costituito da investitori sia italiani, sia stranieri.
Recentemente, il 20 settembre 2013, è stata inaugurata la prima abitazione ecocompatibile realizzata all'interno di questo complesso. A fine lavori, cioè entro il 2017, il quartiere ospiterà 500 unità abitative di cui 150 in edilizia convenzionata, 10.000 mq di verde pubblico, servizi e spazi commerciali e una piazza di 5.000 mq.

Il rispetto per l'ambiente in tutto questo progetto è il principio cardine su cui si lavora: bonificato il terreno sottostante gli edifici, sono stati recuperati i rifiuti e differenziati. Inoltre è stata anche realizzata una barriera idraulica con quattro pozzi per pompare acqua di falda da spedire al depuratore per il successivo ri pompaggio dell'acqua di mare.

A realizzare i primi edifici è stata Generale Costruzioni di Castelfidardo (AN), dotando i vari immobili di accorgimenti tecnici per aumentare le prestazioni energetiche. Per esempio alcune di queste implementazioni sono costituite da tecnologie fotovoltaiche e geotermiche, permettendo agli edifici di raggiungere classi energetiche A e A+.

In Europa e finalmente anche in Italia si sta sviluppando sempre di più una coscienza rivolta all'ecologico. Nasce quindi un nuovo modo di vivere gli spazi abitativi, un vero e proprio modello che possa migliorare la vita non solamente di una singola famiglia che sfrutta tecnologie avanzate, bensì di una intera comunità che, insieme, si avvale di una forza condivisa.






giovedì 24 ottobre 2013

Festa del Gioco! Inaugurazione della nuova Ludoteca Ludologos presso il Club Lanciani di Roma



INAUGURAZIONE

SPAZIO GIOCO

SABATO 26 OTTOBRE

dalle 16,00 alle 19,00

GRANDE FESTA
APERTA A TUTTI

Animazione, Baby-Dance,
Scultura dei Palloncini, Truccabimbi

e tantissimi giochi per i  Vostri bambini


INGRESSO GRATUITO

PER INFORMAZIONI:
348.9877244 - 06.86210771/88



Grande successo di pubblico per la prima edizione di Camping Expo Novara 2013

Si è chiusa domenica sera alla ore 23.30 Camping Expo, la prima edizione della Fiera del tempo libero, organizzata da Camping Garage Srl a Novara. 
Una tre giorni di eventi, gare e corsi dedicati a tutti coloro che amano vivere a pieno le proprie giornate. Il giusto mix di intrattenimento e formazione che ha permesso al pubblico di potersi informare presso gli stand dei fornitori/produttori di accessori presenti nell’area espositiva e attraverso i workshop di venerdì, ma anche di passare ore liete assistendo a spettacoli di danza o concerti.
«Una novità nel settore. – ci spiega Manuel Favalli, co-titolare di Camping Garage Srl – Siamo partiti dal concetto di “porte aperte” per portarlo in una nuova direzione e trasformarlo in una vera  e propria fiera aperta a tutti i tipi di pubblico. Il nostro obiettivo infatti è stato quello di avvicinare al nostro evento e al nostro “mondo” non solo chi ha un mezzo ricreazionale ma tutte le persone. Questo è stato sicuramente uno dei motivi che ci può far ritenere soddisfatti del successo dell’evento».  
«L’impegno da parte nostra – aggiunge Paolo Doria, co-titolare di Camping Garage Srl – è stato sicuramente importante ma non ce l’avremmo fatta senza l’aiuto delle persone che hanno contribuito a rendere reale e concreta la nostra idea e la nostra intuizione. Per questo è doveroso un ringraziamento a tutti coloro che hanno partecipato a Camping Expo. A chi ci è venuto a trovare in questi tre giorni da tutta l’Italia; al Comune di Novara, in particolare all’Assessore Sara Paladini e a Alessandro Negri; all’ATL; ai dipendenti e collaboratori di Camping Garage; agli espositori; ai tecnici audio; agli organizzatori e ai partecipanti della gara podistica, della gara di bocce e della Notte delle Miss; alle scuole di danza, di twirling e pole dance; ai professionisti che hanno tenuto i corsi di primo soccorso, autodifesa e guida sicura; ai Gamba De Legn e alle Mondine; alla security; a Dj Max & Ste; a Smsradio.net; ai giornalisti e fotografi; e a tutti coloro che hanno contribuito a rendere grande questo evento. Un grazie particolare va alle nostre famiglie, sempre al nostro fianco, anche in questa avventura!»


Per maggiori info:

Camping Garage Srl;  Tel: +39 0321 476261;  mail: info@campingarage.com; www.campingarage.com

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