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mercoledì 4 settembre 2013

Slovacchia, rapporto Amnesty sui diritti violati degli alunni rom

SLOVACCHIA, RAPPORTO DI AMNESTY INTERNATIONAL SUI DIRITTI VIOLATI DEGLI ALUNNI ROM

In Slovacchia, migliaia di alunne e alunni rom stanno iniziando un altro anno scolastico in classi e scuole separate e la continua mancanza d'azione da parte del governo contro la segregazione di migliaia di bambini e' un vergognoso e illegale affronto nei confronti della societa'.

E' quanto ha dichiarato oggi Amnesty International, presentando il rapporto 'Promesse non mantenute: la segregazione degli alunni rom continua', nel quale denuncia la continua e neanche riconosciuta assenza di iniziative per eliminare la duratura discriminazione dei rom nel sistema scolastico.

'E' giunto davvero il momento che le autorita' slovacche pongano fine alla prassi discriminatoria della segregazione nel campo dell'istruzione e riconoscano che hanno la responsabilita' di garantire che tutti i bambini e le bambine abbiano uguale accesso a un'istruzione di qualita'' – ha dichiarato Jezerca Tigani, vicedirettrice del Programma Europa e Asia Centrale di Amnesty International.

Secondo una ricerca del Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo, circa il 43 per cento dei rom iscritti alle scuole ordinarie e' stato posto in classi etnicamente segregate. In assenza di una riforma complessiva del sistema, il governo slovacco sta tollerando una discriminazione illegale basata sull'etnia nel campo dell'istruzione.

Il 30 ottobre 2012 il tribunale regionale di Presov, nella Slovacchia orientale, aveva dato alla comunita' rom un segnale di speranza, stabilendo che l'inserimento di alunni rom in classi separate di una scuola elementare del villaggio di Sarisske Michalany violava l'Atto antidiscriminazione ed era contrario alla dignita' umana. Il tribunale aveva ordinato alla scuola di modificare la prassi per l'inizio dell'anno scolastico 2013-14.

Questo caso ha messo in evidenza quanto le singole scuole e le autorita' locali non siano consapevoli di cosa costituisca discriminazione e segregazione. Ha inoltre posto in luce la mancanza di fondi aggiuntivi per garantire un'istruzione uguale e inclusiva a beneficio dell'intera popolazione scolastica.

'Le autorita' nazionali devono assistere la scuola di Sarisske Michalany con direttive chiare e coi fondi extra, necessari per rispettare la sentenza. In questo modo, incoraggeranno altre scuole a spezzare il circolo della segregazione per motivi etnici e invieranno al resto della societa' il segnale che la segregazione etnica non sara' tollerata' – ha commentato Tigani. 'Spetta al governo slovacco dare attuazione al diritto di accedere all'istruzione senza discriminazione, attraverso una riforma complessiva e forme di assistenza mirata all'interno del sistema educativo'.

La diffusa e continua segregazione dei bambini e delle bambine rom nelle scuole della Slovacchia ha implicazioni piu' ampie, poiche' mediante essa le autorita' slovacche stanno anche violando il diritto internazionale dei diritti umani e la legislazione antidiscriminazione dell'Unione europea. La Commissione europea ha la responsabilita', l'obbligo e gli strumenti per assicurare che gli stati membri rispettino le norme dell'Unione europea, anche attraverso procedure d'infrazione.

'E' ora che la Commissione europea assuma una posizione piu' incisiva e agisca direttamente verso quei paesi, come la Slovacchia, i cui governi non fermano una segregazione diffusa e sistematica che non ha alcun posto nell'Europa del XXI secolo e che contraddice completamente le leggi dell'Unione europea e i principi del rispetto dei diritti umani e delle liberta' fondamentali su cui l'Unione europea e' orgogliosa di essere stata fondata' – ha concluso Tigani.    


Il rapporto 'Promesse non mantenute: la segregazione degli alunni rom continua' e' disponibile in lingua inglese all'indirizzo: http://www.amnesty.it/Slovacchia-rapporto-diritti-violati-alunni-rom e presso l'Ufficio Stampa di Amnesty International Italia.



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